Inquadramento-Territoriale

Il futuro distretto del commercio del Lario Intelvese comprende tre comuni contigui appartenenti all’omonima Comunità Montana del Lario Intelvese: Argegno, Schignano e Cerano d’Intelvi.
Emerge chiaramente una disomogeneità morfologica e socio-economica della Comunità Montana Lario Intelvese che ne permette una distinta suddivisione territoriale in due sistemi principali: quello lacustre e quello montano.
Il primo comprende i 12 comuni della fascia sulla sponda occidentale del Lago di Como, da Cernobbio a Tremezzo, e l’unico comune che si affaccia sul Lago di Lugano ovvero Claino con Osteno, mentre il secondo sistema comprende i restanti 13 comuni della Valle d’Intelvi.
Il sistema lacustre del Lago di Como può essere a sua volta distinto in Basso Lario, da Cernobbio ad Argegno, e Medio Lario o Tremezzina, da Colonno sino a Tremezzo, con Argegno che funge da raccordo, sia sotto l’aspetto morfologico che infrastrutturale, tra la realtà montana e quelle a lago.
Il Basso Lario Percorrendo idealmente il territorio della Comunità Montana e risalendo il Lago di Como troviamo la S.S. 340, conosciuta come “Statale Regina”, che bypassa i Comuni di Cernobbio, Moltrasio,
Carate Urio e Laglio, serviti invece dalla “Vecchia Regina” che a Laglio appunto si ricongiunge con la statale per tornare ad essere unica via di comunicazione per i Comuni della sponda occidentale del lago, escludendo naturalmente il sistema escursionistico dei sentieri e quello della navigazione.
Ciò che caratterizza questa fascia lacustre è una carenza degli accessi al lago, diventati ormai sporadici episodi di risulta della ormai consolidata saldatura dello spazio urbanizzato, principalmente a carattere privato.
Il primo comune lungo la “Vecchia Regina” è Cernobbio, realtà conosciuta a livello internazionale per la vocazione turistico-congrassuale e caratterizzato, come tutta questa sponda del lago, da numerose ville tra le quali emergono la famosa Villa d’Este per l’aspetto turistico e, per quello congrassuale, Villa Erba. Il paese si sviluppa a monte nelle due frazioni di Piazza Santo Stefano e Rovenna, quest’ultima sulla direttrice per il Monte Bisbino (m. 1337) che domina il paese.
Troviamo poi Moltrasio, rinomato per i crotti e per una tradizionale pietra da costruzione utilizzata nel comasco con particolari striature grigio-azzurre; Carate Urio, piccolo paese formato un tempo da due realtà distinte, oggi praticamente saldate ed omogenee, dal quale si può raggiungere la vetta del Monte Colmegnone (m. 1383); Laglio, frazionato nelle quattro località di Soldino, Ticee, Germanello e Torriggia si trova in corrispondenza del punto più stretto del lago, infatti la sponda opposta si trova a soli 650 metri.
Da questo punto in poi la presenza insediativa ed antropica diventa meno fitta, fino a raggiungere l’abitato di Brienno, scavalcato dalla Statale Regina che in questo tratto si sviluppa in galleria, e quello di Argegno, che costituisce un punto strategico sia per l’accesso a monte, in quanto è la “Porta della Valle Intelvi”, che per l’accesso ai tre vertici del lago (Como, Lecco e Colico).

La Valle d’Intelvi
La Valle d’Intelvi senza dubbio possiede peculiarità, di carattere territoriale e socio-economico, che la differenziano fortemente dal tipico paesaggio delle valli lombarde. Innanzitutto si sviluppa a cavallo di due laghi, quello di Como e quello di Lugano, diventandone naturale punto di interconnessione e sistema di integrazione a scala transnazionale. L’effetto indotto che ciò ha comportato nello sviluppo socio-economico della valle è stata un’attrazione occupazionale da parte della confederazione elvetica ed una conseguente quasi totale assenza di strutture produttive di grosso impatto che ha fortemente limitato l’inquinamento ambientale e visivo; il risultato è un paesaggio altamente incontaminato ed uno sviluppo turistico che, pur necessitando di opportune valorizzazioni ed operazioni identificative, possiede potenzialità uniche di crescita.
Come già precedentemente accennato Argegno costituisce l’accesso per la Valle Intelvi; pur mostrandosi inizialmente relativamente stretta ed incassata, poco dopo aver lasciato la costa del Lago di Como la valle si apre mostrando tutta la sua suggestiva bellezza. Da Argegno è possibile inoltrarvisi sia dal versante a nord del torrente Telo, che da quello sud. Questo lato della valle è decisamente meno compromesso sia dalla presenza antropica che dal traffico pesante che interessano maggiormente l’altro versante.
Il primo paese è Schignano, conosciuto per il famoso carnevale e costituito da sette frazioni sparse ad anfiteatro sul pendio.
Superato Casasco e proseguendo lungo la strada che costeggia il Pizzo della Croce, dopo una vista su San Zeno e sul Sasso Gordona, con il Lario che fa da cornice, si giunge ad Erbonne,
frazione di S.Fedele ai piedi del Monte generoso; questa sperduta frazione, racchiusa fra le montagne ed aperta soltanto a sud, si caratterizza per essere uno dei collegamenti intervallivi con la Svizzera, con il paese di Scudellate in Valle di Muggio, raggiungibile però soltanto attraverso sentieri pedonali.
Sempre da Casasco e sempre ai piedi del Monte Generoso ma aggirandolo dalla parte opposta si raggiunge il Monte d’Orimento, con l’omonima Bocchetta situata a quota 1275 metri. Nei pressi, sul Monte Crocione, sono ubicati gli impianti di risalita per la pratica dello sci alpino.
Cerano, adagiato su un declivio allo sbocco della valle Erboggia, ha due frazioni separate, Giuslino e Veglio. Poco più sotto si trova Dizzasco, con le frazioni di Muronico e Rovasco e con vecchi mulini ed un maglio ad acqua presso il Fiume Telo.
Risalendo troviamo invece, nella parte più interna della Valle d’Intelvi, Castiglione con le sue frazioni, Latorre, Visonzo e Montronio, e S.Fedele, centro strategico sul quale convergono la maggior parte delle vie di comunicazione della valle.
Ha origine infatti da qui la direttrice per Blessagno e per Pigra, quest’ultima collegata ad Argegno dalla funivia; proseguendo per questa strada ci si addentra verso il complesso montano situato a nord del territorio della Comunità Montana: Monte Costone, Cima della Diaria, Monte di Lenno e Monte Galbiga, andando ad incrociare la Via dei Monti Lariani nonché rifugi e baite di notevole pregio.
Continuando dai paesi del fondovalle, Pellio, con le frazioni di Pellio Inferiore e Superiore, è situato su un altipiano boscoso che affaccia sul versante del Ceresio. Ramponio e la frazione Verna sono adagiati sul pendio del Monte Cecci, con magnifica vista sul Lago di Lugano, sui monti della Valsola e delle Alpi Lepontine. Lanzo, il comune più alto della valle (907 m.) è circondato da pianori, a nord il Pian d’Orano ed a sud il Pian delle Noci, e da punti panoramici, S.Margherita e Sighignola, mentre ad est, attraverso la Val Mara, si sviluppa l’unico collegamento carrozzabile con la Svizzera.
Sul versante del Ceresio si trova Laino, adagiato in una conca morenica in una insenatura della valle del torrente Lirone, al di là della quale sorge Ponna e le sue tre frazioni: Ponna Superiore, Ponna Inferiore e Ponna di Mezzo.
Formato dalle quattro frazioni di Claino, Osteno, Righeggia e Barclaino, Claino con Osteno è il comune più esteso della valle; la frazione di Osteno costituisce l’unico centro abitato della Comunità Montana a contatto con il Lago di Lugano; qui il Telo, dopo l’unione con il torrente Lirone, forma un impressionante e suggestivo orrido.